Cultures and Religions

Ogni Cultura possiede le proprie norme per cio' che sia socialmente accettabile

Tuesday, May 15, 2012

may 23, 1992 - may 23, 2012


Giorno 23 maggio 2012 (alle ore 21.30), si terrà allo Steri di Palermo la commemorazione per il ventennale della morte di Giovanni Falcone, assassinato dalla mafia. Gli studenti del laboratorio di Poetica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Palermo presenteranno la loro testimonianza.
Grazie.

Giovanni Falcone was killed by mafia on 23th may 2012. Giovanni Falcone was a judge. He struggled mafia. He had a dream: a Sicily without mafia; he had a dream: Sicilian people's freedom.

Tuesday, March 20, 2012

LA DISCESA DI KUKULKAN

Come ben sappiamo oggi e' iniziata la primavera 2012, giorno in cui avviene l'equinozio, ovvero quel fenomeno dell'astronomia definito tale in quanto l'asse della terra non si trova inclinato rispetto al sole, ed il giorno e la notte hanno approssimatamente la stessa lunghezza. L'equinozio avviene 2 volte l' anno, ovvero il 20 Marzo e il 22 Settembre, ed il nostro sole più che un punto di luce, vi sembrerà proprio un grande disco, e sarà possibile osservare anche la parte esteriore... al tramonto.

In questo giorno molta gente, in diverse parti del mondo, decide di visitare luoghi naturali, o dei siti archeologici dove (secondo loro) questi punti della terra ricevono maggior carica energetica.

Personalmente non ho mai comprovato quanto questa idea possa essere credibile, pero secondo alcuni studi, certi luoghi che in precedenza furono insediamenti di culture e civiltà del passato, come Teotihuacan, Chichen Itza, Dzibilchaltun (solo per citarne alcuni) ricevono una enorme carica di energia. Teotihuacan per esempio e' stata costruita dagli Aztechi in un piano che dimostra una forte anomalia magnetica rispetto a tutto il resto della terra.





Solo per citare alcuni altri esempi, anomalie magnetiche si possono incontrare anche nelle regioni delle Ande, tra Cile e Peru, nel SudEst Asiatico, ovvero nei territori di Borneo, Indonesia e Malesia, ed anche nel Sol Levante (Giappone), e le terre del Nord (Islanda, Groenlandia). L'idea quindi di andare in questi centri cerimoniali per caricarsi di nuova energia non e' poi così improbabile. Secondo alcuni shamani, il nostro corpo riceve un impulso, una proiezione di onde anomale generate da questa energia, che si trasforma in noi sotto forma di felicita'.



Chichen Itza riceve una quantità incalcolabile di turisti, curiosi, e credenti dei fenomeni naturali, anche perche il popolo maya credeva che in questo giorno dell'equinozio, la loro divinità più importante, Kukulkan, scendeva sulla terra sotto forma di serpente piumato. L' equinozio e' un fenomeno naturale, ma grazie ai Maya e perfettamente visibile nella piramide denominata "El Castillo". Dall' alto della infatti, in questo giorno iniziano a formarsi delle ombre triangolari, in ogni gradino della piramide, fino ad arrivare alla base della piramide, dove si trova la testa di un serpente.




Al termine di questo particolare evento tutta la gente che si trova nel sito, alza le mani al cielo, pronta ad assorbire l'energia emanata dal serpente. E' un fenomeno fantastico ed emozionante, visibile anche in altri siti archeologici maya, e non solo. Anche se il giorno dell' Equinozio occorre il 20 di Marzo quest' anno, la discesa di Kukulkan può essere osservata anche alcune settimane prima e dopo questa data. 

Monday, February 6, 2012

LOS ORIGENES DEL CARNAVAL




Aproximandonos al Carnaval de Merida, he sentido la necesitad de indagar en el pasado para buscar los origenes de esta fiesta, celebrada en muchos paises del mundo. Que es el Carnaval, y donde nacio esta interesante tradicion? Cuales son sus conceptos morales u religiosos? La gente lo celebra con bailes, librando olas de fantasia y buscando como apoderarse de la felicidad. Pero, cual es el verdadero sentido de la fiesta?


Los origenes del Carnaval tienen raices muy antiguas, que resalen a la antigua Roma. En una ceremonia llamada "Saturnalia" (en honor del dios Saturno), y otra llamada "Lupercalia" ( en honor del dios Pane) celebradas en Febrero, la gente decia adios al año que se acababa de ir, a traves de unas particulares fiesta en disfraz, quemando un muñeco que simbolizaba todo el mal que habia pasado en los meses anteriores, y dando asi el bienvenido a un nuevo ciclo, en la esperanza de recibir la gracia de obtener una abundante cosecha. El mes de Febrero, de hecho, tambien de origen latina, quiere decir "purificar", "encontrar remedio a los errores", y era un mes muy intenso por los Romanos que celebraban muchos rituales de purificacion. Con el aviento del Cristianismo muchas cosas cambian el estilo de la vida de los Romanos, y con esto tambien la celebracion de sus rituales, que ahora miran hacia caracterizar otra structura religiosa. La etimologia de la palabra "carnaval" viene de la palabra latina carnem levare, una expresion muy comun en la Iglesia Catolica de aquel tiempo que invitaba la gente a abstenerse de comer carne en el periodo de la Quaresma, osea los cuarenta dias que preceden la semana santa catolica.  En la epoca Medioeval ( Siglos XI - XIII) la fiesta del carnaval toma otro desarollo, que los historico denotan como "fiesta de los locos". Por que? El Carnaval medioeval toma un camino trasgresivo, donde la gente se rie, grita y baila en las calles sin ningun respecto etico o moral, disfrazandose y bailando, comiendo de todo y tomando hasta vomitar, dejandose caer en los placeres sensuales y sexuales. Un todos contra todos de placeres, si queremos definirlo en pocas palabras! 


La iglesia obviamente no podia quedarse mirando su seguidores reos de placeres pecaminosos, y decidio dar un valor mas religioso a esta fiesta. Y lo lograra con suceso, por que en los siglos que van a seguir, el Carnaval empieza a ser una fiesta de nobles (siglo XVI), los cuales para ser entretenidos durante esta fiesta, invitan a sus cortes, los trovadores, que, disfrazados con elegantes mascaras.




 En Italia nacieron miles de personajes relativos al carnaval, como Pulcinella ( foto izquierda) Arlecchino, Balanzone, Colombina, y muchos otros. De aqui nace el arte de disfrazarse por el Carnaval. Obviamente con las nuevas reglas de la Iglesia, en toda Europa, la gente continua a celebrarlo, a su manera. De aqui las varias tradiciones del Carnaval de Venezia, del Mardi Gras, el Carnaval de Rio, de Trinidad e Tobago, y muchos mas, con el unico fin de divertirse y divertir grandes y jovenes! 


Friday, January 20, 2012

THE PITCHFORK MOVEMENT ( or MOVIMENTO DEI FORCONI)




A new rebellion is born. A new movement organized by Sicilian people against its politicians and their laws that is uprising and growing day after day, paralyzing the economy and Sicily everyday's life. No riots yet, but just a pacific invasion of streets and squares that protesters occupied hoping to receive an answer from those who rule. And what happened? Nothing yet, but things can still change.

The newborn "Pitchfork Movement" reunited many villagers and peasants, fishers, farmers, constructors, truckers and those who have no job. Supermarkets are empty, Gas stations are closed, shops do not receive furniture because at the main ports of entrance people blocked the passages, as well as trains are stopped on railroads. So, no more fish or bread in the market, no more gas at the gas station. Students renounce to go to schools to help the workers into this revolt, everybody is united, trying to get back their dignity. What will happen? Italian medias are trying not to show images of this rebellion on National TVs to avoid a possible uprising rebellion of other Italian regions. Please share this article if you read it.

 Besides that it is important you know what is happening. Sicily rebellion against a political Mafia is on. Politician are trying to do their best to kill people's dreams of living a serene life. These people do no ask more. The want to work and pay the taxes they are required to pay, but not more than that. There is no reason to take advantage of poor people. Why is always the working class to pay?


 The anger of the protesters is directed to the government who is progressively rising the prices, especially on gasoline ( 50 cents of Euro higher than a few years ago). On the streets you can breath air of revolt, and slogans are appearing in every city showing their dissent. One of them caught my attention: "Death to the Politicians". It reminds me the "Vespri Siciliani" (Sicilian Vespers), a rebellion that started around 1282 in Sicily against the rule of the French in Sicily. AND THEY WON IT. Maybe it will be the right time to win against this Italian politic that is bring the country into a serious depression. The strikes will not stop, and every day more people are supporting them. The revolt is on! 

Saturday, December 3, 2011

Il segno e la scrittura

Il segno è la traccia lasciata volontariamente dall'uomo. La volontà corrisponde alla necessità di mantenere fermo il ricordo o la prova di un'azione, di un desiderio, di una paura nella memoria (ecco perché gli uomini ancora oggi lasciano segno della propria volontà con una firma).
L'uomo del Paleolitico scoprì per primo la potenza e l'eternità dei segni. Le grotte di ogni continente custodiscono ancora oggi i primi segni dell'uomo: scene di caccia, animali, riti di iniziazione. Segno quindi sono; segno quindi sono stato: nonostante il soggetto trapassi, il segno resta.
L'uomo del Neolitico ereditò il segno: ne qualificò l'uso e ne liberò una parte dal suo significato magico. Lo introdusse nella vita quotidiana. Significativi sono i ritrovamenti di dischi di pietra segnati con una croce e che attestavano probabilmente lo scambio di beni "preziosi" (pecore, capre).
La Rivoluzione agricola del 10.000  ca. a. C. e il conseguente passaggio dall'organizzazione sociale del villaggio a quelle delle prime città, costrinsero l'uomo a servirsi non più del segno ma dei segni. La complessa organizzazione della città si tradusse in una complessa organizzazione di segni. La città ha i magazzini per i prodotti agricoli, la città ha i templi e le donazioni dei fedeli: la memoria deve essere resa ferma, certa, inoppugnabile.
Le prime forme di scrittura nacquero in Mesopotamia tra il IV e il III millennio a. C. e quasi contemporaneamente anche in Egitto. La scrittura è un sistema di segni organico, convenzionale, riconosciuto ed accettato da altri.
I primi sistemi di scrittura utilizzati sia dai Sumeri che dagli Egizi si basavano sui pittogrammi, ovvero si disegnava ciò che si voleva segnare: "scrivere" la parola «pecora» era "disegnare" una/la pecora. Questa prima forma di scrittura fu tipica non soltanto alle popolazioni della "Mezzaluna fertile", ma fu comune a molte civiltà, quelle dell'India, dell'Estremo Oriente e dell'America del Nord[1].
Al sistema di scrittura pittografica seguì quello di scrittura ideografica, il quale permetteva di scrivere non solo parole che indicavano oggetti materiali, concreti, ma anche concetti astratti, come le azioni. Nella scrittura ideografica il segno non è più soltanto rappresentazione dell'oggetto raffigurato, ma anche di un'idea legata ad esso: il segno stilizzato che raffigura un occhio, non è più soltanto la parola «occhio», ma anche l'azione di vedere, quindi la parola «vedere».
Il sistema di ideogrammi fu alla base delle scritture mesopotamica[2], egizia e cinese[3]. Gli ideogrammi sumeri ed egizi tuttavia si differenziano nei segni e nelle modalità di scrittura, nei supporti e negli usi.
I Sumeri utilizzavano la cosiddetta scrittura «cuneiforme». Questo tipo di scrittura prende il nome dalla peculiare forma dei segni, a cunei appunto, ovvero dei triangoli disposti in posizioni e grandezze diversi. Il caso fortuito di un incendio ha permesso la conservazione delle tavolette d'argilla fino ai nostri giorni. Importante rimane il codice di Hammurabi, prima testimonianza scritta di leggi incisa con caratteri cuneiformi (colonna di pietra, risalente al periodo assiro-babilonese, XVIII sec. a.C.).

Di grande rilievo risulta l'iscrizione epigrafica sulla roccia del monte Behistun in Iran risalente al VII-VI sec. a. C., in cui i caratteri cuneiformi vengono utilizzati per scrivere lo stesso testo in tre lingue differenti (babilonese, persiano antico ed elamitico). Questa testimonianza, scoperta e decifrata dall'inglese Henry Rawlinson (1810-1895)[4] mette in luce il passaggio verso l'uso fonetico della scrittura, ovvero l'associazione di un suono, o di un insieme di suoni, a un segno grafico, per mezzo dell'acrofonia[5].

In Egitto la scrittura ideografica è denominata «geroglifica» (la parola «geroglifico» deriva dal greco e significa letteralmente: «sacri segni scolpiti»). Tracce di geroglifici si hanno già nel III millennio e la forma di scrittura rimase in uso fino al I sec. a. C. nonostante l'Egitto fosse già dal III secolo quasi interamente "grecizzato". Reperti con geroglifici vengono datati già a partire dal III millennio a. C. e sono giunti sino a noi su tavolette d'argilla, papiri e monumenti religiosi e funerari. Il sistema dei geroglifici era particolarmente complesso e fondamentale alla sua comprensione fu il ritrovamento della stele di Rosetta nel 1799 (lastra in basalto che riporta un'iscrizione in tre scritture: geroglifico, demotico e greco antico), che permise a J. F. Champollion di decifrarlo nel 1822. La scrittura geroglifica poteva essere scritta da destra verso sinistra, da sinistra verso destra, dal basso verso l'alto e dall'alto verso il basso. Anche la scrittura egizia, come quella sumera, subì già nel I millennio a. C. un'evoluzione in senso fonetico. Testi in geroglifico riportano l'uso integrato di ideogrammi e del sistema fonetico[6].

L'alfabeto nacque invece in Fenicia nel I millennio a. C.. L'innovazione dell'alfabeto è legata alla sua struttura: ad un fonema (un suono) corrisponde un grafema (un segno grafico). Tale caratteristica rendeva infinitesimale la combinazione tra i segni e di conseguenza la scrittura di qualsiasi parola[7].

L'alfabeto fenicio, formato solo da consonanti, fu mutuato dai Greci, che lo fornirono di vocali, e per tramite della mediazione greca ed etrusca esso arrivò a Roma. L'alfabeto latino, tuttora in uso, è diffuso in tutto il mondo per motivi culturali ed economici ed è uno delle evoluzioni di quello fenicio.

L'invenzione dell'alfabeto non ha più messo in discussione il sistema di scrittura utilizzato in Occidente.

La storia, l'economia e la cultura hanno sì condizionato l'uso della scrittura, ma questa, nei quattromila anni circa trascorsi dalla sua invenzione, è stata veicolo ed espressione di quelle.

Gli imperi, le cancellerie, le epigrafi, i codici, gli scriptoria, i monasteri e le grandi abbazie, gli studia, la stampa e le leggi sono enti diversi e diversificati del sortilegio e dell'autorità della scrittura. E cosa tenne unità l'Europa che si sbriciolava dopo la dissoluzione dell'Impero Romano, se non la dirompente forza della scrittura? Una flebile unità fu mantenuta grazie alla scrittura, nonostante il particolarismo grafico altomedioevale[8], usando la felice espressione del Cencetti. E cosa, se non l'immane potenza deflagrante della scrittura fece della stampa uno tra i più pericolosi mezzi di distruzione e distrazione di massa?

Chi è Virgilio, chi è Alcuino, chi è Gutenberg senza la scrittura? Cos'è la Chiesa, cos'è la Riforma protestante, cos'è la Rivoluzione francese senza la scrittura? Niente, citando l'abate Siéyés. L'Occidente è la scrittura: la scrittura alfabetica.

I giorni nostri sono contraddistinti da un'alfabetizzazione massiccia, coatta e spersonalizzata, e minati da un analfabetismo di ritorno. In questo scenario il progresso tecnologico e la struttura economica del III millennio d. C. impongono nuovi sistemi di scrittura e nuovi linguaggi, i quali impongono nuove logiche alfanumeriche, binarie e relativiste, lontane da quella alfabetica. Ma anche in questi casi, laddove ai grafemi legati a fonemi si sostituiscono serie infinite di 0 e 1 o di codici alieni, la scrittura rivela la sua arcana potenza di mantenere in eterno, di trasformare e di evolvere.

 Pietro Simone Canale





[1] Si rimanda a J. Friedrich, Decifrazione delle scritture scomparse, Firenze, Sansoni, 1973.
[2] Per un quadro generale sui Sumeri e sulla Mesopotamia si rimanda a G. Pettinato, I sumeri, Milano, Bompiani, 2005.
[3] Si rimanda a W. Watson, La Cina prima degli Han, Milano, Il Saggiatore, 1977.
[4] F. Masó Ferrer, La più grande invenzione della civiltà. La nascita della scrittura, in «Storica. National geographic», numero 34, dicembre 2011, pp. 26-39.
[5] Principio su cui si basa la grafia fonetica semitica ed egizia, dove è parallela al geroglifico; consiste nell’assegnare a un segno in origine pittografico il valore della consonante iniziale della parola da esso rappresentata: così il segno indicante la «mano» vale y nelle scritture semitiche, perché la parola «mano» è in semitico yōd. Uno dei sistemi di numerazione greca prevedeva che i numeri fossero indicati con la lettera iniziale del loro nome (per es., Π=πέντε, 5; Δ=δέκα, 10). Treccani.it  L'Enciclopedia italiana, http://www.treccani.it/enciclopedia/acrofonia/.
[6] Si rinvia alla recente opera di M. Betrò, Geroglifici. 580 segni per capire l'Antico Egitto, Milano, Mondadori arte, 2010.
[7] M. E. Aubet, The Phoenicians and the West, Cambridge University Press, London, 20012.
[8] G. Cencetti, Paleografia latina, Napoli, Ed. Jouvence, 1978, pp. 70-5. Per una storia generale della Paleografia latina si consiglia A. Petrucci, Breve storia della scrittura latina, Roma, Bagatto Libri, 1992.